L’altro derby di Roma. Quella volta che romanisti e laziali giocarono con la stessa maglia


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Carlo Maria Miele per mondocalcio.wordpress.com

Ci fu una volta, una sola volta nella storia, in cui romanisti e laziali non scesero in campo divisi ma, insieme, con la stessa maglia.

Avvenne il 19 novembre 1979, e il preteso fu di quelli drammatici: una ventina di giorni prima, il 28 ottobre 1979, all’Olimpico si era disputato un altro derby Roma-Lazio, uno di quelli veri, di campionato. Un’ora prima dell’inizio della gara avvenne il fattaccio, destinato a rimanere impresso nella memoria dei calciofili di tutta Italia: dalla curva Sud, quella occupata dai romanisti, partì un razzo nautico per segnalazioni luminose che attraversò tutto il campo fino a raggiungere la Nord e a colpire a un occhio Vincenzo Paparelli.

I tifosi laziali abbandonarono lo stadio, ma l’incontro si giocò regolarmente. Paparelli, solo 33enne, morì in ospedale, poche ore dopo.

Fu così che, 21 giorni più tardi, i giocatori della Roma e della Lazio decisero di scendere di nuovo in campo, sempre all’Olimpico, per una partita amichevole il cui incasso sarebbe stato devoluto alla famiglia della vittima. Per l’occasione i giocatori delle due squadre della capitale scelsero di mettere da parte la storica rivalità e di giocare assieme: “Romani” da una parte e “Resto d’Italia” dall’altra.

Per la squadra cittadina scesero in campo, tra gli altri, Agostino Di Bartolomei, Bruno Giordano, Nello Manfredonia, Bruno Conti e Mauro Tassotti. In quella dei non-romani, allenata da Niels Liedhom, ci sono anche Wilson, Turone, Tancredi e Pruzzo.

A vincere sarà la squadra del “Resto d’Italia”, per 2-1, con doppietta di Pruzzo e momentaneo pareggio di Giordano.

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Ad assistere alla partita furono solo 20mila persone per un incasso finale di circa 60 milioni di lire. 

Come ricorda Gabriele Paparelli, figlio di Vincenzo, nel libro “Cuore tifoso”, il tifo organizzato, sia quello giallorosso che biancoceleste, boicottò l’evento, “reputandolo una messa in scena. Come se si volesse mostrare a ogni costo all’opinione pubblica quel senso di unità, di promiscuità tra le tifoserie, invero prematuro al solo pensiero di molti”.

Che quella ferita non sia mai stata sanata è evidente dalla maniera in cui molti continuano a strumentalizzare in maniera vile il ricordo di quanto accadde nell’ottobre del ’79. Ancora oggi, a 34 anni di distanza.

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Una risposta a L’altro derby di Roma. Quella volta che romanisti e laziali giocarono con la stessa maglia

  1. tifosisinasce ha detto:

    è troppo esasperato questo derby, da sempre è troppo esasperato… io non voglio nemmeno immaginare quanti morti ci sarebbero stati se un derby si fosse giocato a Napoli….

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